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I cinquantenni che hanno cambiato il mondo e la "scintilla" che muove l'ingegno. Ciao 2005

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Il 2005 che si conclude porta con sé eventi tristi e lieti come sempre, e tanti anniversari importanti. Negli ultimi giorni dell’anno ne sono state piene le cronache, e gli eventi che forse hanno colpito di più e catturato l’attenzione dei media e della gente sono stati la morte di Giovanni Paolo II e l’elezione di Benedetto XVI. Poi tanti altri fatti di cronaca, alcuni dei quali commentati anche dal punto di vista della memoria da Alexandria. Ci sono stati tra gli altri il 25mo anniversario del terremoto dell’Irpinia e della Basilicata del 23 novembre 1980 e il primo dello Tsunami del 26 dicembre 2004. Sul terremoto dell’80 che da potentino mi colpì direttamente con un’esperienza familiare difficile ma per fortuna non tragica tornerò tra pochissimo per allargare il discorso a cosa è successo in questi 25 anni in certe parti del Sud.

Ma voglio chiudere questo anno con qualcosa che è a metà tra la curiosità, il fatto simbolico e il salto verso il futuro. Si tratta di tre compleanni festeggiati quest’anno. Tre compleanni particolari, come può essere il 50mo compleanno per una persona qualsiasi. Ma questi tre cinquantenni sono molto particolari. Sono tre cinquantenni che hanno cambiato il mondo con ciò che hanno creato. E tra i tanti che hanno dato all’avventura digitale un impulso straordinario, sono forse quelli che hanno segnato in modo più evidente i passaggi che hanno trasformato un’avventura da appassionati in un gigantesco salto per l’umanità verso un futuro diverso.

Si tratta di Steve Jobs, Tim Berners Lee e Bill Gates, accomunati anche dalla particolarità di avere accanto a sé personaggi destinati a diventare meno noti, ma che sono stati (nell’ombra, ma neanche tanto), co-protagonisti dell’inizio delle loro straordinarie carriere: Steve Wozniak, co-fondatore di Apple Computer; Paul Allen, co-fondatore di Microsoft e Robert Cailliau, che ha sviluppato con Berners Lee al CERN di Ginevra il progetto Web.

Senza aggiungere altre cose, concludo questo post di chiusura del 2005 con una frase di Leonardo da Vinci, che mi riporta a un’emozione grandissima che ho provato la prima volta nel passeggiare in mezzo ai due colonnati che portano dagli Uffizi verso Ponte Vecchio a Firenze. Ero ragazzo e mi resi per la prima volta conto davvero di quanti personaggi straordinari fossero nati e vissuti nello stesso periodo e in luoghi tutto sommato molto piccoli, come la Toscana e la Firenze rinascimentali. Successe guardando tutte le statue che, una per colonna, ornano quella via, ciascuna dedicata a un grande del Rinascimento. Se vi capita, andateci e fateci caso. Dal ricordo di quella passeggiata e da questa strana coincidenza temporale che accomuna tre personaggi già entrati nella storia del secolo scorso, è nata l’idea di questo post. Alla frase di Leonardo seguono frasi dei tre “festeggiati”, che raccontano quel momento di “confusione” da cui l’ingegno trae l’invenzione: la “scintilla” che ha dato origine a cose oggi nella nostra vita fondamentali.

“Nelle cose confuse l’ingegno si desta a nuove invenzioni”

Dal “Trattato della pittura” di Leonardo da Vinci.

“Ricordo la visita allo Xerox Parc nel 1979.
Fu uno di quei momenti apocalittici.
Ricordo che, dopo aver visto per dieci minuti l’intefaccia utente grafica, ho capito che ogni computer del mondo avrebbe lavorato un giorno in quel modo.
Era così ovvio a prima vista.
Non richiedeva un’intelligenza eccezionale.
Era così chiaro.”

Intervista per i Computerworld Smithsonian Awards, 20 aprile 1995.
Steve Jobs, nato a Los Altos, California, il 24 febbraio del 1955.
Fondatore nel 1976 della Apple Computer e creatore nel 1984 dell’Apple Macintosh.

“Quando cominciai a trafficare con il programma che avrebbe poi fatto nascere l’idea del World Wide Web, lo chiamai 'Enquire', da 'Enquire Within upon Everything' ('entrate pure per avere informazioni su ogni argomento'), un ammuffito volumone di consigli pratici di epoca vittoriana che avevo sfogliato da bambino a casa dei miei genitori, alle porte di Londra”.

“Io considero il Web come un tutto potenzialmente collegato a tutto, come un’utopia che ci regala una libertà mai vista prima e ci consente di crescere in modo più veloce”.

Da “L’architettura del nuovo Web”, Feltrinelli 1999.
Tim Berners Lee, nato a Londra l’8 giugno del 1955.
Creatore nel 1990 del World Wide Web e del primo browser.

“Negli ultimi venti anni ho vissuto un’avventura incredibile, che ha avuto inizio il giorno in cui, studente del secondo anno al college, mi trovavo con il mio amico Paul Allen in Harvard Square, intento a studiare le istruzioni di assemblaggio di un computer, pubblicate dalla rivista ‘Popular Electronics’ (nel numero di Gennaio del 1975. Il computer era l'Altair 8800 e non aveva nè monitor nè tastiera, ma solo un pannello pieno di led, veniva venduto in kit di montaggio e doveva essere assemblato dall'acquirente, NDR). Stavamo apprendendo, sempre più emozionati, dell’esistenza del primo vero personal computer: non sapevamo esattamente come sarebbe stato usato, ma Paul e io eravamo sicuri che avrebbe cambiato noi e il mondo dell’informatica”.

Da “La strada che porta a domani”, Mondadori 1994. William H. Gates III, detto Bill, nato a Seattle il 28 ottobre del 1955.
Creatore nel 1975 della Microsoft e nel 1985 del Sistema Operativo Windows GUI.

(Avviso ai naviganti: a questo indirizzo trovate un articolo di Next Thing che vi porta alle pagine che hanno dato origine al Web. Poi una piccola nota sull’immagine forse più bella e toccante del 2005: il Papa già molto sofferente che sorride per le colombe che non vogliono andar via dalla sua stanza. Col suo linguaggio stringato e sempre efficace Blob ha sottolineato le immagini con la scritta “Vota Karol”. Nel mio piccolo, e per quello che può contare, sono d’accordo)


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